Ecco come ho reso, tramite un foglio di carta, il ricordo di una ragazza canosciuta (non è un errore di stampa, è un termine poetico) prima di partire per le vacanze estive del 2002.
Sentivo l'aere completamente diversa...
Purtroppo, però, questa è la cronaca di un fiore non colto...
Guidato dalla freschezza dell'aria,
spinto da un desiderio indefinito,
avevo voglia di ritrovarmi ancora.
Un animo romantico non stagna,
deve essere continuamente acceso
affinchè si faccia sempre poesia.
Falconara si stava preparando all'evento:
il cielo e le nuvole avevano litigato
per somigliare all'azzurro dei tuoi occhi.
Il treno grigio e pieno di abitudine
aveva ritrovato in un attimo il vigore
mentre tu ti sedevi dietro di me.
E da quel momento mi trovrai solo,
senza udir nemmeno un sospiro,
soltanto il mio cuore in subbuglio.
Sono certo di aver visto un'incertezza
che interrompeva quell'intensità
e che mi rendeva uno straniero.
L'acciaio del treno rompe la magia,
è ora di separarsi da questo momento
tanto breve ma eterno come una vita.
Il silenzio ci ha regalato un dialogo
ed il mio saluto mi dona un tuo sorriso
insieme ad una sensazione di gioia sopita.
Il mostro d'acciaio ti porta via,
ma non se ne andrà il tuo ricordo
mi servirà soltanto una matita.
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