mercoledì 6 febbraio 2008

PROLOGO

Prima di presentarvi i tre post seguenti vorrei spendere due parole per altri membri che si sono aggiunti da Settembre alla comunità di Via Salaria e che nei ringraziamenti di quest’estate non ho citato.
Iniziamo da Francesca, una grande amica con cui sono entrato subito in sintonia e con cui condivido molti dei miei dispiaceri e gioie. Ha una pazienza inusitata. Sono contento perchè ha trovato una persona speciale che può renderla davvero felice.
Sento di spendere anche due parole per Nicola. Lo conosco da pochi mesi ma sembra una vita. Non abbiamo avuto difficoltà ad entrare subito in confidenza. E’ una di quelle persone di cui ci si può fidare ciecamente.
Un grazie anche ad Eleonora,ragazza molto solare e con doti organizzative veramente eccellenti. Anche lei ormai si è amalgamata con tutti noi.
Veniamo a ciò che troverete nei prossimi tre post.
Il primo è un contributo di uno dei miei migliori amici: Marco,meglio conosciuto come Marcone. Sono contento di averlo ospitato nel mio blog. Si tratta di una filastrocca che secondo me rende molto molto bene le nostre scene di vita quotidiana a Via Salaria.
Il secondo post invece è una mia “ballata” sulla pseudostoria avuta con Cristina. Chi mi conosce bene sa chi è costei. Si parla d’amore ma in maniera scherzosa. Chi frequenta questo blog sa che cerco di alleggerire un po’ il tono. Se proponessi sempre forme difficili o riflessioni serie voi vi addormentereste sul vostro PC. Oppure pensereste: “A Penny,ma fatte na risata”. Oppure direste: “Aho a Marco,me serve la Novalgina prima di leggere il tuo blog!”. La cosa che però non voglio mai perdere è il contenuto. La forma può essere pure giocosa ma non il contenuto. Insomma cerco sempre di comunicare qualcosa indipendentemente dal tono.
Infine il terzo post. Se nella riflessione dedicata a quella matta di Cristina si parla di un amore realizzato, passionale, concreto; qui si parla di un amore idealizzato, della sua forza, delle paure che provoca. Un amore più stilnovistico. Un amore non dato dall’attrazione fisica ma da un qualcosa d’inspiegabile,troppo bello anche per essere vissuto. Così come è inspiegabile il fatto che sia così difficile dire “ti voglio bene” ad una persona.
Dopo questi tre post il sipario si richiuderà ma solo per la fine di un altro atto. Che ci siano applausi o meno il mio inchino non vi sarà mai mai negato.

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