sabato 19 dicembre 2009

IL REGALO

Quando è stato il momento di partire
qualcuno da lassù ha gridato: “azione!”
dopo aver deciso chi fossero i miei angeli.
Ho ricordi sfocati di quel tempo fatato
quando ero innocente e non consapevole
di questo grande inganno creato dall’uomo.
Ogni tanto mi affaccio sulle vie smarrite
e osservo scene di un tempo irrecuperabile
dove mi ritorna il coro di voci indecifrabili.
Non mi hanno insegnato chi essere, che fare
perché grammatiche sicure non ce ne sono:
mi hanno affidato due ali per combattere.
Alcuni di loro adesso sono tornati a casa
ma anche dal blu mi osservano camminare
sperando che i loro sforzi vengano ripagati.
È difficile compiere questo viaggio talvolta,
perché le valigie che porto sono ingombranti
piene di perle raccolte su sentieri dimenticati.
Troppe volte ho creduto di poterle condividere
ma la miopia è stata una cattiva compagna
e ho rinnegato così i regali resi dal destino.
Il tempo è dilaniato dalla smania del progresso,
le gemme di ieri acquistano l’ilarità dell’oggi
ciò che vado vendendo trova pochi compratori.
Quante volte ho pensato di prendere un chiodo,
fissarmi davanti ad un muro e con un martello
dimenticare la croce e la delizia della mia anima.
Ma se osservo meglio negli angoli più nascosti,
scopro che nella semplicità ci si può ritrovare
per ricostruire insieme quel sogno ormai infranto.
Camminerò, seguendo ancora le vie meno battute,
chissà quali generi decoreranno questa grande scena
ma so che i titoli di coda saranno degni della regia.

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